Ricorsi per decreto ingiuntivo Carnate

Studio Legale Spandri – Marconi: ricorsi per decreto ingiuntivo a Carnate

Il procedimento sommario d’ingiunzione o ricorso per decreto ingiuntivo è una procedura giudiziale che consente a chi vanta un credito, liquido, certo ed esigibile, di ottenere un titolo per agire coattivamente contro il debitore al fine di soddisfare le proprie ragioni di credito. Il ricorso per decreto ingiuntivo è infatti uno dei dispositivi di legge che rientrano nella disciplina del recupero crediti.

Tendenzialmente, prima di procedere con la stesura del ricorso volto ad ottenere l’emissione dell’ingiunzione di pagamento nei confronti del debitore, l’Avvocato mette in mora quest’ultimo inviando una raccomandata A/R a mezzo della quale viene intimato per iscritto il pagamento di quanto dovuto entro un termine massimo di tempo (nella prassi, tra i 7 e i 15 giorni). Una volta decorso il termine concesso al debitore senza che questi abbia provveduto al pagamento, il creditore potrà decidere di procedere per vie legali.

Se desideri uno studio legale valido e professionale che si occupi anche di recupero crediti per effettuare un ricorso per decreto ingiuntivo a Carnate e dintorni, rivolgiti allo Studio Legale Spandri – Marconi di Lecco.

Leggi tutto

Ricorso per decreto ingiuntivo Carnate: ratio, procedura e tempistiche

Il creditore insoddisfatto che non sia già in possesso di un titolo esecutivo (assegno o cambiale), può rivolgersi a un legale per presentare un ricorso per decreto ingiuntivo al giudice competente (Giudice di Pace fino a Euro 5.000, Tribunale per importi superiori). Strumento di tutela immediata del diritto di credito, il decreto ingiuntivo consente al creditore di ottenere in tempi brevi un titolo esecutivo che consente di agire coattivamente nei confronti del debitore. Nello specifico, il decreto ingiuntivo è un provvedimento a mezzo del quale – se ne sussistono i requisiti, ovvero credito certo, liquido ed esigibile nonché fondato su prova scritta -, il giudice ingiunge al debitore il pagamento entro il termine di 40 giorni dalla notifica, che a sua volta dovrà avvenire entro 60 giorni dall’emissione del decreto ingiuntivo pena la sua inefficacia..

Dal momento della notifica, il debitore avrà 40 giorni di tempo per pagare spontaneamente o per proporre opposizione: la mancata iniziativa del debitore sarà causa sufficiente per procedere ad esecuzione forzata. L’eventuale opposizione al decreto ingiuntivo, che apre un giudizio ordinario, va proposta con atto di citazione dinanzi all’ufficio del giudice che ha emesso il decreto.

In alcuni casi, il decreto ingiuntivo viene dichiarato provvisoriamente esecutivo già al momento della sua emissione, e nello specifico:

  • nei casi in cui il credito sia fondato su cambiale, assegno bancario, assegno circolare, certificato di liquidazione di borsa, atto ricevuto da notaio o da altro pubblico ufficiale autorizzato;
  • se vi è pericolo di grave pregiudizio nel ritardo;
  • in presenza di documentazione, sottoscritta dal debitore, comprovante il diritto fatto valere;
  • oppure se si tratta di decreto di ingiunzione per la riscossione dei contributi condominiali presentato da un amministratore di condominio.

Ciò implica che l’ingiunzione verrà notificata contestualmente al precetto, senza bisogno di attendere i 40 giorni ordinari.

Ricorso per decreto ingiuntivo nella procedura di recupero crediti

Qualora il debitore non proponga opposizione al decreto ingiuntivo né provveda a sanare il suo debito nei tempi indicati, si procede con la materiale apposizione della formula esecutiva sulla copia del decreto ingiuntivo notificato, e con la successiva redazione dell’atto di precetto. Con l’atto di precetto si intima il pagamento di quanto dovuto entro 10 giorni: in caso di perdurante inerzia del debitore, si procederà a esecuzione forzata che può avere per oggetto i beni immobili (pignoramento immobiliare), cose mobili (pignoramento mobiliare), crediti o beni del debitore nella disponibilità del terzo (pignoramento presso terzi).

Avvocato per decreto ingiuntivo Carnate – Lombardia

I crediti insoluti rappresentano una problematica che ha un impatto significativo sul bilancio di privati, enti e aziende, aggravatosi in tempo di crisi economica. I crediti, finanziari (se risultanti da prestiti, mutui e finanziamenti non rimborsati) o commerciali (da fornitura di merci, erogazione di servizi o altre utilità non pagate), riguardano istituti bancari, finanziari, di leasing e factoring da una parte, e aziende, PMI, industrie, esercizi commerciali, attività artigianali e altre imprese che si differenziano per genere e dimensione dall’altra. A seconda che si interpelli o meno l’Autorità Giudiziaria, il recupero del credito insoluto può avvenire per via stragiudiziale o per via giudiziale.

Lo Studio Legale Spandri – Marconi di Lecco, operante anche a Carnate e dintorni, è a disposizione di privati e aziende per gestire la fase stragiudiziale e giudiziale del recupero crediti, fino alle operazioni di pignoramento mobiliare, immobiliare o presso terzi. Le azioni legali sono volte a ottenere il recupero coattivo del credito attraverso modalità efficienti e consolidate nel minor tempo possibile. Lo studio, ubicato nel cuore della città di Lecco, a due passi dalla stazione e dal Municipio, dispone di connessioni con professionisti in diverse altre città della Lombardia e del nord Italia, come per esempio Carnate e dintorni.

RICHIESTA INFORMAZIONI

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi dell'Art. 13 del Regolamento UE 679/2016 (*)